Redditest – i risultati delle prime simulazioni

Redditest – i risultati delle prime simulazioni

Posted on 3 Dicembre 2012 by in Blog with no comments

Come anticipato nel blog è stato pubblicato il Redditest, strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per verificare la coerenza del reddito rispetto alle spese sostenute.


Dalle prime simulazioni effettuate si può subito notare che il risultato non è spesso convincente e pare altamente influenzato da alcuni fattori quali la territorialità, gli investimenti (rilevano maggiormente quelli effettuati in un unico anno piuttosto che quelli spalmati nel triennio); ad alcune voci di spesa sono poi attribuiti coefficienti di incidenza maggiori che ad altre (in particolare si tratta di spese sostenute per viaggi, tempo libero e cura della persona).
Su tali scelte si potrebbe concordare con quanto elaborato dall’Amministrazione Finanziaria, se non fosse che sono state rilevate delle anomalie di calcolo in merito al possesso di immobili, con specifico riguardo ai metri quadri (la variazione di un solo metro quadro può in alcuni casi comportare una incoerenza a parità di altre spese), e all’incidenza di alcune voci di spesa (a parità di condizioni se un contribuente spende una cifra per costi ordinari – quali gestione dell’auto, utenze, elettronica – risulta incoerente ma la stessa cifra spesa interamente per l’acquisto di gioielli consente di raggiungere la coerenza).
Dalle simulazioni eseguite emerge inoltre una scarsa trasparenza, legata all’impossibilità di capire il peso di ogni voce di spesa, oltre al fatto che non viene fornito alcun dato sullo scostamento rispetto al reddito dichiarato (a differenza degli studi di settore dove viene indicato un ricavo puntuale di riferimento e uno minimo ammissibile). Tutto questo si giustifica nel fatto che questo strumento viene utilizzato in particolare per stimolare il contribuente “incoerente” ad adeguare i propri redditi, nello sviluppo della tax compliance (adesione spontanea agli obblighi fiscali).
In virtù di quanto sopra esposto, lo Studio Commercialisti in Modena consiglia pertanto di utilizzare il risultato del Redditest come meramente indicativo; a questo si aggiunge che il fatto di avere un reddito coerente non esclude da possibili controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria, considerato che il redditometro si basa sulla spesa del singolo contribuente e non sui dati del nucleo familiare. D’altro canto se il reddito non risulta coerente, in sede di contraddittorio con l’ufficio si potranno dimostrare eventuali fonti di reddito non contemplate nel Redditest (quali eredità o donazioni da familiari).

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